Descrizione e sintomi

L’epicondilite, anche nota come gomito del tennista, è una patologia legata all’infiammazione dell’epicondilo laterale del gomito. Viene detta inserziale perché interessa l’inserzione su una parte laterale dell’osso del gomito, chiamata epicondilo, dei muscoli epicondilei, che consentono il sollevamento della mano, del polso ed il piegamento delle dita. In realtà questa malattia, oltre a colpire sportivi, come tennisti, colpisce anche lavoratori che utilizzano in modo eccessivo i tendini della parte esterna o interna del gomito (muratori, operatori del computer, ecc.).

I sintomi che la malattia presenta sono dolore localizzato al gomito e lungo l’avambraccio, e quindi lungo i ventri dei muscoli epicondilei. In alcuni casi il paziente avverte debolezza al braccio che complica anche semplici movimenti come sollevare un bicchiere o stringere una mano. Clinicamente, questa patologia si presenta con dolore ad insorgenza subdola, che si palesa durante l’uso combinato di mano, polso e gomito.

Nelle fasi meno gravi il dolore insorge la sera, dopo l’attività lavorativa o dopo l’attività sportiva. Successivamente, nelle fasi più gravi, la sintomatologia diventa più intensa per entità e durata e viene ridotta anche la funzionalità dell’arto colpito.

Cause

Le cause di questa tipologia di tendinite sono da ricercarsi in microtraumi o di movimenti repentini ripetitivi, traumi diretti o lavorativi che finiscono con indebolire, fino a lacerarle, le strutture tendinee. La contrazione ripetuta dei muscoli dell’avambraccio e il conseguente lavoro generato producono sul tendine delle microlesioni con conseguente infiammazione del tendine stesso.

Diagnosi

È importante rivolgersi al medico quando è compromesso il movimento del gomito che appare gonfio ed arrossato. Il medico dopo aver analizzato la storia clinica del paziente potrà accertare la patologia sia attraverso la palpazione diretta dell’epicondilo sia inducendo alcuni movimenti nel paziente. Nel caso in cui il medico sospetti delle lesioni alle strutture tendinee sarà necessario effettuare una ecografia specifica, capace di rilevare lo stato delle strutture infiammate e l’entità delle lesioni.

Gli effetti della terapia Enerpulse®

Trattamenti con la terapia Enerpulse® hanno mostrato risultati molto positivi per la cura dell’epicondilite, che si risolve in maniera definitiva.

L’onda generata fornisce una duplice stimolazione: una di natura bio-chimica, che riattiva il metabolismo cellulare e di conseguenza, la respirazione mitocondriale essenziale per la produzione di ATP; ed una stimolazione bio-elettrica capace di ripristinare il potenziale di membrana, alterato a causa dello stato patologico. Il mantenimento dell’effetto è dovuto proprio al fatto che il sistema viene rimesso nelle condizioni di ripristinare tutti quei fenomeni che naturalmente consentono la sopravvivenza della cellula (dalla maturazione alla duplicazione).

Queste caratteristiche fanno sì che gli effetti prodotti dal trattamento sono duraturi nel tempo e raggiungibili con un numero ridotto di sedute. Inoltre, è da evidenziare che molto spesso, patologie come l’epicondilite, sono solamente il sintomo di una situazione ben più complessa, che coinvolge l’intero percorso delle strutture nervose coinvolte. Infatti, oltre al potere terapeutico il dispositivo aiuta il medico ad esaminare la situazione complessiva del paziente e stabilire la reale provenienza del dolore.

Esplorando con la sonda la colonna vertebrale è spesso possibile evidenziare delle problematiche anche in altri distretti corporei apparentemente scollegati, ma che in realtà sono in stretto contatto elettrico. Infatti, la sonda produce nel paziente un leggero fastidio nelle zone in cui rileva delle alterazioni nel potenziale, questo è il segnale chiaro ed evidente, della presenza di un’infiammazione. Si tratta di una caratteristica assolutamente innovativa in quanto già dopo il primo incontro con il paziente, sarà più facile per il medico individuare la terapia ed i trattamenti che meglio si accordano con la situazione del paziente. Il medico potrà quindi avvalersi di uno strumento che oltre all’evidente potere terapeutico, lo affianca e lo aiuta nella diagnosi in maniera totalmente innocua e naturale per l’organismo.